Arrestati, a Trapani, il fratello ed il nipote di Francesco Geraci, collaboratore di giustizia, per riciclaggio e reimpiego di notevoli quantità di oro di origine illecita. Sequestrati beni per un valore complessivo di 1 milione e 700 mila euro
Due persone arrestate, Tommaso Geraci ed il figlio Antonino, a Trapani, dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza e dai carabinieri del Comando Provinciale di Trapani. I due, gioiellieri di Castelvetrano, ristretti ai domiciliari, sono accusati di riciclaggio e ricettazione di notevoli quantità di oro di provenienza illecita. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Marsala, ha anche portato al sequestro di una lussuosa villa, di conti correnti e altri beni per un valore complessivo di un milione e 700 mila euro. L’oro proveniente da furti e rapine veniva immesso nel circuito creato da Tommaso Geraci attraverso un giro di fatture per operazioni inesistenti. Veniva poi venduto ad alcune fonderie inconsapevoli della sua provenienza illegale.
Trapani, due arresti per riciclaggio oro. Sono fratello e nipote di un collaboratore di giustizia
Secondo gli inquirenti, in questa maniera i Geraci potevano usufruire di un’enorme liquidità “ripulita” che, ovviamente, veniva nascosta al fisco. Del resto i due arrestati non sono del tutto sconosciuti alle forze dell’ordine ed agli inquirenti essendo rispettivamente fratello e nipote di Francesco Geraci, collaboratore di giustizia che ha svelato molti segreti sulla latitanza di Matteo Messina Denaro. Gioiellieri, come un tempo lo era anche Francesco, sono comproprietari della società Gia srl che gestisce due compro oro, a Mazara del Vallo e a Castelvetrano. Nell’ambito della stessa inchiesta sono indagate altre tredici persone che devono rispondere, a vario titolo, di ricettazione, riciclaggio, false fatturazioni e impiego di denaro, beni e utilità di provenienza illecita.
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