Dalla clinica Di Stefano Velona, a Catania, arriva una truffa al sistema sanitario nazionale. Il bilancio attuale è di 6 indagati e oltre 4000 cartelle mediche sequestrate
Le autorità hanno scoperto una truffa al sistema sanitario nazionale nella clinica Di Stefano Velona, a Catania: 6 persone risultano indagate. Le responsabilità sono tutte attribuite agli amministratori della clinica, che avrebbero massimizzato i ricavi truffando la sanità pubblica e i pazienti. A far luce sulle questione sono intervenuti i Carabinieri del Nas di Catania, la cui indagine è partita grazie alla denuncia di un utente. Costui, in ospedale per una neoformazione all’inguine, era stato dimesso dai sanitari senza l’esecuzione dei dovuti esami diagnostici. La diagnosi, fatta a vista, segnalava un “lipoma”, in seguito rilevatosi un tumore. A causa dell’episodio di mala sanità, il paziente ha riportato una compromissione della deambulazione, unita a una metastatizzazione della neoplasia.
Di qui è emersa la prassi della truffa, orchestrata da dirigenti, amministrativi e sanitari della clinica. Per alcune prestazioni sanitarie venivano omessi gli esami strumentali riducendo al minimo le spese per la clinica: il medico di base, intuitivamente, decideva. Quando gli esami si facevano, veniva richiesto al paziente, ignaro della gratuità dell’esame, il pagamento di una somma di denaro pari ad 80 euro. Le irregolarità salite a galla hanno richiesto il sequestro di oltre 4000 cartelle cliniche.
Truffa alla sanità a Catania: gli indagati
Sei sono gli indagati della clinica Di Stefano Velona, a Catania, accusati di aver perpetrato una truffa ai danni del sistema sanitario nazionale. Tra di loro ci sono due amministratori, Nunzio Di Stefano Velona e Ornella Maria Di Stefano Velona. Gli altri quattro fanno parte del personale medico: il direttore sanitario Sebastiano Villarà, Alfio Sciuto, Giuseppe Adamantino e Giuseppe Renzo Roberto Calanducci. I primi due hanno ricevuto una sospensione di 12 mesi, gli altri di 6.
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