Francia, tensione alta: richiamato l’ambasciatore a Roma

Christian Masset Francia Ambasciatore
L’ambasciatore francese a Roma, Chistian Masset [Autore: DFID – UK Department for International Development; Fonte: https://www.flickr.com/photos/dfid/15945251515/]
A causa degli “attacchi senza precedenti del governo italiano” la Francia ha richiamato l’ambasciatore a Roma. Non accadeva dal 1940, quando l’Italia dichiarò guerra alla Francia durante il secondo conflitto mondiale

 

Per la prima volta dal 1940, la Francia ha richiamato “per consultazioni” l’ambasciatore a Roma, a causa di “attacchi senza precedenti del governo italiano“. Dal 1944, quando la Francia ristabilì la sua ambasciata in Italia dopo la dichiarazione di guerra di Mussolini, il seggio non era mai rimasto vacante. Un gesto, quello attuale, che è sintomatico dell’alta tensione che si respira tra i governi dei due Paesi: Christian Masset è tornato in Francia. L’ambasciata francese a Roma, tuttavia, resta aperta e il secondo di Masset, Claire Rollin, ne farà le veci in sua assenza. Di fatto, le relazioni tra Francia e Italia risultano interrotte, almeno fino al ritorno dell’ambasciatore su suolo italiano. “Le ultime ingerenze rappresentano una provocazione supplementare e inaccettabile. Violano il rispetto dovuto alle scelte democratiche, fatte da un popolo amico e alleato”, queste le parole del ministro degli Esteri francese. Allude all’ingerenza di Luigi Di Maio, che ha incontrato gli esponenti dei Gilet Gialli a Parigi, dopo una catena di provocazioni rivolte alla Francia.

Richiamato l’ambasciatore francese a Roma: le conseguenze

La Francia, per la prima volta dal 1940, ha richiamato il suo ambasciatore a Roma “per consultazioni” in merito ad “attacchi senza precedenti del governo italiano“. Proprio nelle prossime ore, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli avrebbe dovuto presentare a Masset l’analisi costi-benefici sulla Tav. Insieme a questa, molti altri incontri urgono tra Francia e Italia. Nel frattempo, arrivano gli appelli di Confindustria e Medef, che invitano Conte e Macron a un “dialogo costruttivo”.

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