Una delegazione di femministe del collettivo “Non una di meno” ha fatto irruzione durante un convegno sul ddl del senatore Pillon, ricevendo insulti e spintoni da parte dei leghisti
La proposta di legge sull’affidamento condiviso firmata dal senatore della Lega Simone Pillon torna a far discutere.
Un gruppo di femministe di “Non una di meno“, dopo aver fatto irruzione per contestare il ddl Pillon durante un convegno della lega a Roma, lo scorso 31 gennaio 2019, ha ricevuto insulti e spinto da parte dei leghisti.
Alcuni leghisti infatti hanno risposto con la violenza alla contestazione.
Nell’aula consiliare del Municipio I di Roma, alla presenza del primo firmatario, i leghisti presentavano le caratteristiche del ddl.
Le donne sono entrate in sala intonando slogan, con cartelloni e striscioni al seguito.
Per le femministe il ddl Pillon sarebbe un “attacco alle conquiste delle donne”.
Le femministe hanno fatto sentire la loro voce, interrompendo gli interventi in corso dei relatori. A quel punto uno dei leghisti è andato contro le contestatrici, iniziando a spintonarle. Mentre i presenti fermavano l’uomo, altri leghisti lanciavano insulti nei confronti delle donne.
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Ddl Pillon, femministe insultate e spintonate dai leghisti: cosa prevede il disegno di legge
ll disegno di legge a prima firma Pillon, arrivato in commissione Giustizia del Senato lo scorso 10 settembre 2018, è oggetto di accuse e critiche da più parti.
Il senatore Leghista Pillon, già organizzatore del Family Day e noto per le sue posizioni antiabortiste e contro le unioni civili, ha tuttavia difeso il disegno di legge.
Secondo Pillon, il decreto non è maschilista e ha l’obiettivo di diminuire la conflittualità tra i genitori, in caso di separazione di una coppia, dando possibilità al figlio di stare con entrambi.
Il ddl punta tra le altre cose a prevedere come obbligatoria per le coppie con figli la mediazione. L’obiettivo sarebbe aiutarle a trovare un accordo nell’interesse dei minori.
Inoltre, si propone di contrastare il fenomeno dell’alienazione genitoriale: “Nelle situazioni di crisi familiare il diritto del minore ad avere entrambi i genitori finisce frequentemente violato con la concreta esclusione di uno dei genitori (il più delle volte il padre) dalla vita dei figli e con il contestuale eccessivo rafforzamento del ruolo dell’altro genitore”, si legge all’articolo 12.