Il vicepremier Luigi Di Maio commenta la notizia delle recessione tecnica dell’Italia confermata dai dati Istat: “Chi stava al governo prima di noi ci ha mentito”
“Ci hanno mentito, noi abbiamo cominciato dal primo gennaio a dare il via al nuovo corso economico”. Il commento di Luigi Di Maio, vicepresidente del Consiglio, sui dati Istat che certificano la recessione tecnica dell’Italia.
Alla notizia della recessione quindi, in seguito ai dati Istat, Di Maio ha replicato.
Durante una conferenza stampa, Di Maio afferma: “I dati ISTAT di oggi testimoniano una cosa fondamentale, ossia che chi stava al governo prima di noi ci ha mentito. Loro non ci hanno mai portato fuori dalla crisi.”
Il vicepremier prosegue: “Questa crisi noi l’abbiamo ereditata e ci hanno raccontato per mesi che fosse finita. Ora i dati ISTAT certificano il fallimento di una intera classe politica”.
Di Maio poi rivendica i risultati raggiunti in qualità di ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico. “Noi abbiamo agito sul 2018 solo sull’occupazione – spiega – e i dati odierni confermano che c’è un aumento degli occupati, anche a tempo indeterminato”.
Istat conferma la recessione dell’Italia, Di Maio: “Abbiamo cominciato dal primo gennaio a dare il via al nuovo corso economico”
“Dal primo gennaio – prosegue Di Maio – con la legge di bilancio daremo anche un nuovo corso economico, per portare il Paese fuori dalla crisi”.
Per farlo, afferma che “serve coraggio e bisogna fare il contrario di quanto fatto da chi c’era prima”.
Per Di Maio bisogna cominciare “a ricostruire la domanda interna, occupandosi dei cittadini, dei giovani che cercano lavoro, dei commercianti”.
Quindi, per il vicepremier bisogna “aiutare le fasce più in difficoltà, per aumentare la domanda interna e uscire da una crisi che va avanti da dieci anni”.
Al centro della questione, dunque, il reddito di cittadinanza: “In sette mesi abbiamo portato a casa le misure principali del contratto di governo”, continua Di Maio.
Poi aggiunge: “Questo non è il punto di arrivo, ma la chiusura della prima fase, quella delle emergenze sociali. Ora bisogna andare avanti, partendo da una riforma della Costituzione che tagli il numero dei parlamentari e semplifichi la macchina dello Stato“.
Infine il leader del M5S afferma: “noi se lo diciamo, lo facciamo, come testimoniano i provvedimenti portati a casa, da quota 100 pensioni a reddito e pensioni di cittadinanza”.
LEGGI ANCHE –> PIL, ANALISI UECOOP: IN ITALIA FRENANO ANCHE LE COOPERATIVE