Un particolare scioccante emerge dall’esame necroscopico del corpo di Peppe, il bambino massacrato a calci e pugni a Cardito: abbandonato per ore in agonia sul divano
Emorragia interna o frattura della base cranica. Sarebbero queste le cause del decesso del piccolo Giuseppe. Sono i primi dettagli dell’esame necroscopico sul corpo del bimbo di sei anni massacrato, a Cardito, dal compagno di sua madre. È morto lentamente, Giuseppe, poteva salvarsi se solo qualcuno avesse chiamato in tempo i soccorsi. Invece il piccolo sarebbe stato abbandonato agonizzante per ore sul divano . Il 24enne aguzzino ha dichiarato, durante l’interrogatorio di convalida del fermo, di aver comprato in farmacia una pomata per tentare di medicare Peppe. Un particolare che, però, non collima con le risultanze dell’esame autoptico. Forse è solo il maldestro tentativo di alleggerire la propria posizione, consapevole della riprovazione sociale che lo ha investito per il suo esecrando delitto. Non a caso Tony Essoubti Badre ha avuto il pudore di non chiedere misure alternative al carcere.
Cardito, il piccolo Peppe agonizzante per ore sul divano. ll patrigno-killer: ” Avevo fumato spinelli “
Mentre la posizione della madre di Peppe, e compagna del 24enne venditore ambulante, è al vaglio degli inquirenti, che vogliono capire bene il suo ruolo durante quei drammatici frangenti, il compagno prova a scagionarla. ” Ha tentato invano di fermarmi “, questa la dichiarazione che potrebbe dissolvere ogni ombra sul ruolo della madre di Peppe. Del resto sarebbe stato difficile fermare la furia del 24enne italo-tunisino. Altri particolari inquietanti emergono dalla versione dei fatti ricostruita da Tony Badre davanti al gip. ” Avevo fumato diversi spinelli, come faccio ogni giorno. Poi ho perso la calma “. Quella leggerezza e rilassatezza che gli donavano gli spinelli venivano turbate dagli schiamazzi dei bambini che, pertanto, meritavano di essere massacrati a calci e pugni. A distanza di giorni non deve essere ancora lucido, Tony Badre, in quanto quest’ultima rivelazione aggrava ulteriormente il quadro probatorio a suo carico.