Per risolvere la crisi politica in cui è precipitato il Venezuela Nicolas Maduro apre alla possibilità di indire elezioni legislative anticipate ma non quelle presidenziali.
L’ultimatum lanciato da otto Paesi europei, tra cui la Spagna, la Francia e la Germania, ha sortito gli effetti sperati. Nicolas Maduro ha aperto alla possibilità di indire elezioni legislative anticipate per superare la crisi politica che paralizza il Venezuela da quando il leader dell’opposizione Guaidò si è autoproclamato Presidente ad interim. ” Sarebbe positivo organizzare le elezioni parlamentari in anticipo. Sarebbe un bene per aprire una discussione politica “, ha dichiarato in un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa russa Ria Novosti. Inoltre non ha escluso la possibilità di sedersi al tavolo dei negoziati con l’opposizione per il bene del Paese. Le condizioni di vita della popolazione locale hanno subito un ulteriore deterioramento, con un’inflazione galoppante e la moneta nazionale svalutata del 96%.
Venezuela, Maduro dice sì alle legislative ma non alle presidenziali
Nel corso dell’intervista Maduro ha anche rivelato che Paesi terzi stanno cercando di mediare per trovare una via d’uscita dall’impasse in cui è avviluppato il Venezuela. ” Ci sono diversi governi, che stanno dimostrando la loro sincera preoccupazione per ciò che sta accadendo in Venezuela, hanno chiesto un dialogo “. Tuttavia l’uomo forte di Caracas oppone un netto rifiuto alle elezioni presidenziali anticipate; reclamate, invece, da Guaidò per il forte sospetto di brogli e frodi in occasione della rielezione di Maduro meno di un anno fa. ” Le elezioni presidenziali in Venezuela si sono tenute e se gli imperialisti vogliono un nuovo voto, lasciamoli aspettare fino al 2025 “. Chiara allusione a Washington che proprio ieri, tra le proteste della Cina e della Russia, ha provveduto a congelare i fondi del principale asset negli Usa, la Pdvsa, filiale della compagnia petrolifera statale, dello stato sudamericano.