Tantissimi visitatori a Roma ma il turismo non decolla. Intanto, Federalberghi riunisce intorno ad un tavolo la politica e gli operatori del settore per la 16sima edizione dell’Albergatore Day
Sono davvero tanti i visitatori arrivati in questo ultimo periodo a Roma, eppure il turismo nella Capitale sembra non decollare.
Le ultime cifre sui turisti in visita nel 2018, tra dichiarazioni e smentite, svelano un paradosso tutto romano, da tempo però ormai denunciato dagli albergatori.
Il problema fondamentale della città riguarda l’economia sommersa, con migliaia di alloggi “fantasma”. Oltre 30mila attività che non pagano tasse, invisibili all’amministrazione, contro le 13mila in regola, affossate da una concorrenza di fatto sleale.
Solo uno dei tanti fenomeni che causano la perdita di “redditività” degli operatori, che chiedono aiuto alle istituzioni.
La mancanza di controlli, e quindi di sanzioni, la problematica più urgente.
Per trovare una ricetta per il rilancio del settore, Federalberghi riunisce politica e operatori del settore ad un tavolo, nell’occasione della 16sima edizione dell’Albergatore Day.
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L’assessore al turismo e alle pari opportunità della Regione Lazio, Lorenza Bonaccorsi, fa sapere che: “Vogliamo modificare la legge regionale 13 del 2007. Stiamo progettando il Piano strategico del Turismo, ma o lavoriamo in un sistema unitario o non portiamo a casa nulla. La vera sfida è cambiare insieme le regole, lavorare fianco e fianco e non fare i primi della classe”.
Dal palco dell’Albergatore Day, l’assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale Carlo Cafarotti spiega: “Abbiamo creato un nucleo di polizia ‘turistica’ selezionato, che controlli da vicino esclusivamente questo settore. L’obiettivo è realizzarlo entro l’anno”.
“La polizia turistica? Il nome mi fa venire i brividi – spiega Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma – preferirei ‘polizia del turista’.
Ben venga però gente qualificata, capace magari di parlare più lingue”.
La ricetta per il rilancio passa così attraverso un salto in avanti, la capacità nonché la volontà politica di investire.
Roscioli prosegue: “Sembra che a Roma ci siano solo i Fori Imperiali e il Vaticano, per invertire la trotta dobbiamo fare in modo che il turista si trovi bene qui.
Si chiama ‘turismo di vita‘, funziona così a Parigi, Londra, Barcellona. È il fenomeno per cui chi viene, poi è invogliato a restare.
A Roma purtroppo non esiste, abbiamo tanto da offrire ma nessuno dopo aver visto quello 2-3 cose”.
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