Stop alle banconote da 500 euro

Addio alla stampa delle banconote da 500 euro in quanto favorirebbero le attività illegali. Continueranno ad avere corso legale quelle attualmente in circolazione

Da ieri le banche centrali nazionali dell’eurozona (17 su 19) hanno smesso di stampare i biglietti rosa, quelli di maggiore taglio, ovvero da 500 euro. Tuttavia quelle ancora in circolazione continueranno ad avere corso legale. Una decisione per incrementare la diffusione della “moneta elettronica” che in virtù della sua tracciabilità si rivela essere uno strumento efficace nella lotta all’evasione fiscale. Non solo. Alla base di tale svolta  la considerazione per cui una banconota con un valore così alto si presterebbe a favorire attività illegali. Da un’indagine della Serious Organized Crime Agency del 2013, infatti, è stato calcolato che il 90 per cento delle banconote da 500 euro fosse nella disponibilità della criminalità organizzata e di cittadini evasori. Il fine era quello di indirizzare agevolmente i flussi di denaro allo scopo di riciclarlo.

Stop alle banconote da 500 euro: le altre ragioni dell’addio al biglietto rosa

Uno studio della Bce aveva anche evidenziato come solo un terzo delle banconote da 500 venga utilizzato per transazioni commerciali. Il resto dello stock circolante avrebbe un ruolo di riserva di valore detenuta fuori dal sistema delle banche. Una prassi così diffusa  da aver spinto numerosi analisti a consigliare misure  più drastiche. Ad esempio,  nel 2013  la Bank of America Merrill Lynch ha reso pubblico un report sulle banconote da 500 euro in cui si raccomandava alle autorità europee di abolirle completamente. Intervento che avrebbe ridotto la domanda di euro come riserva di valore con la conseguenza della  svalutazione della divisa e quindi del rilancio dell’economia dell’area euro. Inoltre vi anche il precedente del ritiro nel 1969, da parte dell’allora Presidente Usa Nixon, della banconota da 500 dollari allo scopo dichiarato di ostacolare il riciclaggio.

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