Sea Watch, Daniel Amato: delegazione avvocati a bordo

Sea Watch 2 Mare Migranti
La nave Sea Watch 2 [Autore: Hol and]
Daniel Amato, esperto di diritto internazionale, ha richiesto una delegazione di avvocati a bordo della Sea Watch. Bisognerebbe, secondo lui, fornire un’informativa sul diritto di difesa

 

L’esperto di diritto internazionale Daniel Amato ha invocato la necessità, a bordo della Sea Watch, di una delegazione di avvocati. L’intento sarebbe quello di fornire una corretta informativa sul diritto di difesa. “Mi permetto di rivolgere una richiesta al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Siracusa”, così ha esordito Amato. Ha poi continuato: “chiedere alla Prefettura e alla Capitaneria di autorizzare una delegazione di avvocati a salire a bordo della nave per una corretta informativa sull’esercizio del diritto di difesa”.

Daniel Amato è un esperto di diritto internazionale, siracusano, che si è occupato della difesa della ong Lifeline a Malta e di Arci, nel caso della nave Diciotti. Insegna anche all’Università, Amato, dove è titolare di una cattedra in Diritto dell’Unione Europea. Il docente ed esperto ha anche compiuto alcuni studi sulla tutela dei diritti umani e sull’immigrazione clandestina su territorio europeo.

Avvocati sulla Sea Watch: la richiesta di Daniel Amato

Daniel Amato, esperto di diritto internazionale, ha richiesto l’ammissione a bordo della Sea Watch di una delegazione di avvocati. Il caso della nave ferma a largo delle coste di Siracusa non smette di far parlare di sé: proprio pochi giorni fa Orfini e Martina del Pd hanno annunciato di essere indagati per essere saliti a bordo della Sea Watch. Stando a quanto affermato dall’esperto, sulla Sea Watch non bastano visitatori che intendono accertarsi delle condizioni dei passeggeri. C’è bisogno, oltre a questo, di un team di legali che tuteli la libertà personale dei migranti, trattenuti sulla nave da giorni.

Il mancato sbarco, infatti, costituisce una limitazione della libertà individuale dei passeggeri, che esige particolari strumenti di tutela. “Se un migrante avesse dato mandato legale di impugnare il provvedimento di mancato sbarco, si poteva adire legittimamente l’A.G. civile ed ordinare la cessazione della violazione dei diritti umani“, ecco quanto afferma Amato. Purtroppo i migranti salvati dalle acque del Mediterraneo spesso non conoscono i propri diritti. Si tratta, insomma, di violazioni della legge, ai danni di chi non ha strumenti materiali per difendersi.

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