Nuova puntata della polemica a distanza tra l’Italia e la Francia. Macron attacca Salvini e Di Maio: ” L’Italia merita una leadership all’altezza della sua storia “
Non accenna a diminuire la tensione tra l’Italia e la Francia. Questa volta dare fuoco alle polveri è stato Emmanuel Macron che, a margine della sua visita in Egitto, si è lasciato andare ad alcuni commenti poco lusinghieri sull’attuale leadership italiana. ” Non risponderò, è la sola cosa che si aspettano. Tutto questo è irrilevante. Il popolo italiano è nostro amico e merita dei leader all’altezza della sua storia”. Così ha risposto l’inquilino dell’Eliseo, interpellato sul nodo migranti e le relative polemiche sulla diversa gestione del flusso migratorio. Una frecciata in risposta anche agli attacchi alla Francia per il suo presunto neocolonialismo in Africa lanciati da Di Maio. Mentre Salvini ha preso di mira proprio Macron augurandosi che i francesi si liberino al più presto di un “pessimo Presidente”.
Macron: ” L’Italia merita altri leader”. La replica di Salvini e Di Maio
Il Premier Conte, di ritorno dall’importante missione in Oman ed Emirati Arabi Uniti, non ha voluto commentare l’esternazione del Presidente francese. Replica, quindi, affidata ai due vicepremier, bersaglio della stoccata di Macron. Ospite a La7, il vicepremier pentastellato ha risposto per le rime a Macron: ” Io e Salvini non siamo all’altezza? Questo lo lasci decidere al popolo italiano “. Di Maio è poi ritornato sul suo “cavallo di battaglia” nella polemica con i cugini transalpini: ” Se il tema del prossimo Consiglio europeo sarà l’immigrazione, chiederemo di portare al tavolo il dossier. Se la Francia impoverisce gli Stati africani, poi le persone partono e vengono qui”. A stretto giro anche la replica dell’altro vicepremier: ” Macron? Pensi a restituirci i terroristi e gli assassini che la Francia accoglie da troppi anni, poi ne riparliamo “. Insomma, tutto lascia presagire che lo scontro dialettico con la Francia, complice l’incipiente campagna elettorale per le europee, è destinato a durare ancora per molto, fino alla suddetta scadenza elettorale.