Fonti interne al Ministero della Difesa annunciano un imminente rientro del contingente italiano dall’Afghanistan. La ministra Elisabetta Trenta ha disposto il ritiro entro un anno
Stando a quanto affermano fonti interne al Ministero della Difesa, la ministra Elisabetta Trenta ha disposto il rientro di soldati italiani dall’Afghanistan entro un anno. Si tratta della missione Nato in Afghanistan, per la quale nel 2019 la Repubblica Italiana ha autorizzato un impegno di massimo di 900 militari, 148 mezzi terrestri e 8 mezzi aerei per i primi 9 mesi del 2019. A questa disposizione, dunque, seguirebbe quella di ritirare l’intero comparto nel giro di 12 mesi. Attualmente l’area di competenza italiana in Afghanistan è situata nella parte occidentale del Paese, e include le province di Herat, Badghis, Ghowr e Farah. Con a capo il generale Salvatore Annigliato, la divisione “Friuli” è su base aeromobile.
Da qualche tempo si parla di una riduzione dell’impegno italiano sia in Afghanistan che in Iraq (dove si prospetta un dimezzamento). La task force “Presidium”, per esempio, dovrebbe chiudere i battenti entro la fine del primo trimestre di quest’anno. Si tratta dell’impiego di 470 militari a difesa della diga di Mosul.
Ritiro italiani in Afghanistan: la disposizione di Trenta
La ministra della Difesa Elisabetta Trenta ha disposto il rientro delle truppe italiane dall’Afghanistan entro un anno: a riferirlo sono fonti interne al ministero. La notizia arriva a braccetto con quella che vedrebbe il presidente statunitense Donald Trump intenzionato a dimezzare l’impegno americano in Afghanistan. L’intento di Trenta, comunque è ben preciso: il ministero vuole dirottare gli sforzi italiani verso territori di maggior interesse, come la Libia, il Niger e la Tunisia. Al centro di queste operazioni ci sarebbe il contenimento dei flussi migratori che tanto stanno dividendo l’Unione Europea.
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