Sea Watch, la Procura di Catania richiede sbarco dei minorenni

Mentre la Sea Watch 3 è ancora in mare, la Procura di Catania ha richiesto lo sbarco dei minori non accompagnati presenti sull’imbarcazione.

L’unica nave umanitaria rimasta nel Mediterraneo, pochi giorni fa, ha salvato 47 persone naufragate a largo delle coste della Libia. Due giorni fa, quando la Sea Watch 3 faceva rotta verso Siracusa, la risposta di Salvini non si era fatta attendere: “Nessuno sbarcherà in Italia”, aveva detto. Ecco l’ennesima operazione umanitaria che rischia la strumentalizzazione nei giochi di potere tra sovranismo, Unione Europea e macchina del consenso. Questa volta il ministro dell’Interno, a muso duro, ha fatto notare che la nave appartiene a un’ong tedesca e batte bandiera olandese, di conseguenza ha attribuito a Germania e Olanda ogni responsabilità. “Aprano i porti di Rotterdam o Amburgo, in Italia posto non ce n’è”, queste le sue parole. L’Olanda pare che abbia dato picche. Di qui, puntuale, la reazione dura di Salvini, che ha minacciato di denunciare l’equipaggio della Sea Watch 3 per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in Italia. Più pacato il commento di Luigi Di Maio, che tuttavia appoggia la posizione del collega vicepremier, chiedendo alla nave di far rotta verso Marsiglia. Promette, inoltre, di convocare l’ambasciatore olandese per sollecitare il suo governo a prendere in carico le sorti dello sbarco della Sea Watch 3.

Sea Watch: interviene il pm di Catania

Nel caso della Sea Watch 3 è intervenuta la Procura dei minorenni di Catania, che ha pregato le autorità del governo di autorizzare lo sbarco dei minori dall’imbarcazione. La richiesta giunge mediante una lettera di Caterina Ajello, pm di Catania, inviata al ministero dell’Interno e dei Trasporti, affinché si aprano i porti ai minori non accompagnati. Al momento, la nave ne ospita 8 sui 14 minorenni totali a bordo. Il pm ha chiesto che possano “sbarcare per essere collocati in apposite strutture”. Nonostante la richiesta, il Viminale continua a perseguire la sua linea, dichiarando che nessuno dei minorenni approderà sul suolo italiano. La motivazione sarebbe quella che i minori in questione, in realtà, avrebbero 17 anni e mezzo, quindi non meritevoli di tutele particolari, secondo il ministero.