In Italia sarà vietato nelle scuole l’uso dei telefoni. Questa una proposta che parte dai leghisti ma che ha già suscitato diverse critiche
Vietare l’uso dei cellulari nelle classi delle scuole elementari e medie ad alunni e professori. Ieri in Commissione cultura della Camera è partito l’iter della proposta che riporta l’educazione civica nella scuola primaria e secondaria. Si dispone il divieto “salvo casi particolari specifici, di utilizzo del cellulare e di altri dispositivi elettronico-digitali nei luoghi e negli orari dell’attività didattica”. Capitanio, della Lega Nord, è il primo a voler portare avanti questa proposta che verrà integrata da altri testi depositati. L’ipotesi è quella di lasciare i cellulari in presidenza e per le chiamate di emergenza far riferimento alle segreteria. Idea che farà discutere genitori e personale docente e che è stata già illustrata dai proponenti. “Per come la vedo io dovrebbe essere una norma di buon senso tenere i cellulari spenti in classe. Un po’ come uno non tiene il casco in testa. Purtroppo però assistiamo continuamente alla diffusione di video registrati di nascosto a danni di compagni e docenti” è il commento del leghista Massimiliano Capitanio.
Vietati i telefonini a scuola, il parere della Gelmini
Per l’ex ministro Gelmini occorre trasferire ai giovani “un insieme di regole di convivenza e di rispetto dell’altro, in funzione di prevenzione e di contrasto di condotte suscettibili di degenerare in bullismo e cyberbullismo“. La capogruppo di FI chiede che l’insegnamento dell’educazione alla cittadinanza attiva avvenga “anche attraverso attività extrascolastiche da svolgere presso uffici pubblici, istituzioni, fondazioni e istituzioni culturali”. La proposta di vietare i telefonini in classe ha suscitato molte critiche. Tra i social si leggono commenti, anche di Professori, di dissenso rispetto a questa proposta. Molti affermano che oggi siamo nell’era digitale di software e telefonini appunto. Questi dispositivi si ritiene che siano i soggetti principali del futuro e al contrario, invece di vietarli bisognerebbe istruire i ragazzi ad usarli nel modo giusto.