La coppia di fratelli ribattezzata dai media “Gemelli Lupin” è costantemente assolta per il dna troppo simile. Il dato rende impossibile individuare chi dei due sia responsabile dei reati
Si infittisce il mistero dei “Gemelli Lupin“, i ladri che segnano un altro colpo contro le autorità: il loro dna è troppo simile per stabile chi, tra i due, sia il vero colpevole. O se lo siano entrambi e in che misura.
I due ragazzi hanno 34 anni e sono residenti di Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova: si chiamano Eduard e Edmond Truschi, gemelli identici. Contro di loro sussiste l’accusa di oltre cento rapine, nell’area del Triveneto della campagna friulana e di Verona. Gli inquirenti non hanno acciuffato nessun colpevole per questi casi perché, ogni volta che gli indizi portavano all’uomo, si presentava subito il fratello gemello a mettere in crisi le indagini. Proprio così, perché i fratelli Truschi avrebbero dei dna talmente simili da non poter essere riconosciuti con chiarezza. Ancora, pare che i ragazzi, per depistare le indagini, si siano presentati in tribunale con lo stesso taglio dei capelli, persino gli stessi tatuaggi. Un gioco che i due malviventi, di origini albanesi, ormai portano avanti da 4 anni. Solo le impronte digitale potrebbero inchiodare uno dei due ladri, ma queste non sono mai state rinvenute sulle varie scene del crimine.
“Gemelli Lupin”: la prima rapina
Il tribunale si è visto costretto ad assolvere i “Gemelli Lupin“, perché il loro dna troppo simile renderebbe impossibile riconoscere il ladro colpevole delle rapine. Il primo fatto che portò alla ribalta il caso curioso fu una rapina di 4 anni fa in Friuli. In quel caso la polizia fallì durante l’inseguimento del colpevole, ma riuscì ad isolare il dna di Eduard Truschi. Tuttavia questi, al momento del riconoscimento, si presentò insieme al gemello Edmond, gettando gli inquirenti nello sconforto. Oggi a Verona un caso molto simile sortisce lo stesso esito: l’assoluzione per entrambi i “Gemelli Lupin”.
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