Il 25 gennaio 1939 nasceva a Milano il grande cantautore Giorgio Gaber: nel giorno del suo compleanno, avrebbe compiuto oggi 80 anni
Oggi, 25 gennaio 2019, sarebbe l’ottantesimo compleanno del noto cantautore Giorgio Gaber, uno dei più amati e originali cantautori della musica italiana.
Capace di raccontare la storia del Paese, con uno sguardo sempre indipendente ed originale, Gaber ci ha lasciato nel 2003, all’eta di 63 anni.
Tuttavia, nonostante gli anni passino, in suo onore vengono ancora organizzati musical, concerti e spettacoli a teatro.
In un’epoca in cui, in Italia, scarseggiano veri intelletuali, il genio di Gaber è ancora oggi apprezzato, e anzi, la stima nei confronti del cantautore è arrivata forse troppo tardi.
Gaber cantava di politica, di razzismo e di periferie con la chitarra tra le mani e la sigaretta in bocca. Le sue canzoni, vere e proprie poesie, sono quanto mai attuali.
Gaber raccontava l’Italia, e in particolare la Milano di quegli anni, la città in cui crebbero e diventarono famosi, insieme a Gaber, gente come Enzo Jannacci e Dario Fo.
Giorgio Gaber nasce nel 1939 con il nome di Giorgio Gaberščik vicino a piazza Gramsci, a nord del centro di Milano. Il cognome aveva origini slovene, e Gaber se lo accorcia per praticità alla fine degli anni Cinquanta.
In quegli anni suona con Jannacci, con Luigi Tenco, con Paolo Tomelleri e con Gian Franco Reverberi: mettono insieme i “Rocky Mountains Old Times Stompers“, con i quali suonano al Santa Tecla a due passi dal Duomo.
Negli anni sessanta arriva la consacrazione e comincia ad apparire sempre più in televisione. Si sposa con la cantante Ombretta Colli, sua moglie per tutta la vita e con lei ha Dalia, sua figlia.
Negli anni Settanta Gaber si sposta dalla televisione al teatro, iniziando la fase della carriera ancora oggi più evocata. Nei suoi spettacoli, monologhi, racconti e canzoni, e i suoi testi sempre più di frequente riguardano questioni politiche, spesso interpretate in chiave umoristica.
Centinaia di spettacoli per Gaber, tra i più famosi: “Il signor G“, “Dialogo tra un impegnato e un non so”, “Libertà obbligatoria”, “Io se fossi Gaber” e “Il Grigio”.
“Qualcuno era comunista“, “Destra-sinistra” e “Il conformista“, alcuni dei prodotti più celebri tra gli spettacoli degli anni Novanta, tutti raccolti nel disco “La mia generazione ha perso”.
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