Intervento polemico del Premier Conte al Foruma a Davos. Nel mirino di nuovo i cugini transalpini: ” La Francia ceda il proprio seggio permanente al Consiglio di Sicurezza all’Onu all’Unione Europea
Si apre un nuovo possibile fronte di polemica nella guerra infinita con la Francia. Questa volta a dare fuoco alle polveri è il Premier Giuseppe Conte. Intervenuto a Davos, al forum che riunisce il gotha della finanza e dell’industria mondiali, il Premier ha di nuovo messo nel mirino la Francia per il seggio permanente che detiene al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. ” Se la Francia vuole mettere a disposizione il proprio seggio nel Consiglio di sicurezza dell’Onu, parliamone e facciamolo nel contesto europeo se davvero vogliamo dare importanza a tale contesto “. Ha poi aggiunto che ” il nostro obiettivo non può essere quello di dare un seggio permanente in più a un singolo Paese europeo “. E’ anche ritornato sul dossier “Fincantieri-Stx” definendo ambiguo il comportamento della Francia per la decisione di interpellare sulla questione la Commissione Europea.
Conte: Unione Europea messa in discussione dai popoli
Altro tema scottante toccato dal Premier italiano è stato il nodo migranti. ” Sull’immigrazione non riusciamo a costruire, nonostante gli sforzi che stiamo facendo da mesi, un meccanismo europeo. Benissimo, diciamocelo: da quel punto lì ognuno persegue gli interessi nazionali. L’Italia sta facendo da sola. Sugli sbarchi sono stati raggiunti risultati “, ha rivendicato con orgoglio. L’esodo di migliaia di migranti verso l’ “Eldorado” dell’Ue, per Conte, lo si affronta efficacemente solo se si aggrediscono le cause che spingono alla migrazione i popoli. Anche quelle antiche che non sono mai state affrontate e risolte, riferimento velato al passato coloniale francese. Infine ha delineato la propria visione dell’integrazione europea. ” Abbiamo bisogno di un nuovo umanesimo, una visione radicalmente nuova della politica che metta al centro gli esseri umani, le famiglie, le comunità. Questa l’Europa che sogniamo. Un’Europa del popolo, fatta dal popolo e per il popolo“.