Ilona Staller (Cicciolina): ricercata negli Stati Uniti, rischia l’arresto

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Ilona Staller

Per le autorità degli Stati Uniti, Ilona Staller è ricercata: l’ex pornostar Cicciolina rischia l’arresto. La donna portò il figlio minorenne prima in Ungheria e poi in Italia, “rapendolo” dalla loro casa di New York, oltre 20 anni fa

 

Per gli Stati Uniti Ilona Staller (Cicciolina) rischia l’arresto, in quanto ricercata. A diffondere l’informazione all’agenzia “Dire” è stato il suo avvocato, Luca Di Carlo. Secondo il legale, un errore della giurisdizione statunitense farebbe dell’ex deputata del Parlamento Italiano una fuggitiva. Sebbene assolta dal nostro tribunale, infatti, Staller sarebbe ancora nel mirino della legge americana. L’ordine di arresto nei confronti della donna, infatti, sarebbe sempre lo stesso, mai revocato, secondo quanto fa sapere Di Carlo. “Per loro è una fuggitiva. Farò immediatamente una richiesta per la revoca dell’ordine d’arresto ed evidenzierò i motivi anche al presidente Donald Trump perché è un fatto internazionale legalmente chiuso”, questa la sua dichiarazione. Le sue proteste sono tutte contro la Corte Suprema di New York, che emise l’ordinanza di arresto di Ilona Staller all’epoca dei fatti.

Ilona Staller rischia l’arresto: il reato

Rischia l’arresto Ilona Staller (Cicciolina), in quanto ricercata negli Stati Uniti. La donna avrebbe commesso il reato in questione oltre 20 anni fa, quando era sposata col l’artista statunitense Jeff Koons. Dalla loro residenza di New York, Staller portò via suo figlio, allora minorenne, e lo condusse prima in Ungheria, poi in Italia. Il suo gesto, un rapimento per la legge, comportò un immediato mandato di cattura internazionale, a cui seguì un processo durato circa due anni. Grazie alla difesa dell’avvocato Di Carlo, Ilona Staller riuscì a vincere la causa presso il Tribunale Italiano. Giunta dinanzi alla Corte d’Appello di Roma, infatti, l’ex pornostar ungherese ottenne l’assoluzione, e cadde la richiesta di Koons di ottenere 6 milioni di risarcimento dalla moglie.

 

Se in Italia l’esito della vicenda fu abbastanza felice, non si poté dire altrettanto per gli Stati Uniti, che impugnano ancora il mandato d’arresto e, anzi, tornano a farsi sentire. Non valse a molto la richiesta di grazia che nel 2016 Ilona Staller inoltrò all’allora presidente Barack Obama. Quello fu un anno particolare, in cui la donna fece parlare di sé inseguito all’ospitata a “Domenica Live”, su canale 5. In quell’occasione la donna, in studio con il figlio 24enne, aveva rispolverato i fatti che le costarono l’accusa di rapimento. “Ho rapito mio figlio. Ho tinto i capelli castani e messo lenti a contatto colorate. Non posso raccontare tutto, però, uscirà un libro”, questo fu l’annuncio di Staller ai microfoni di Mediaset

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