Venti morti e 54 ustionati nella deflagrazione, nel Messico centrale, di un oleodotto perforato per aspirarne illegalmente il combustibile
Almeno 20 persone uccise e 54 gravemente ustionate nel Messico centrale a causa di un enorme rogo divampato in un oleodotto che trasporta benzina. Lo ha detto il governatore dello stato di Hidalgo, Omar Fayad. L’oleodotto sarebbe esploso in seguito alla perforazione illegale della conduttura, dalla quale in molti tentavano di trafugare con dei secchi il carburante. L’enorme incendio si è verificato in una piccola città nello stato di Hidalgo a circa 100 km a nord di Città del Messico. L’Assessorato alla Salute del governo di Città del Messico, sita ad un centinaio di chilometri da Tlahuelilpan, luogo dove è avvenuta la deflagrazione, ha reso noto di avere dichiarato l’emergenza del settore ospedaliero cittadino per poter assistere tutte le persone bisognose di cure.
Messico, esplode oleodotto mentre rubano carburante. Il Presidente Lopez Obrador chiama alla mobilitazione
Il Presidente messicano Andrés Manuel López Obrador ha invitato tutto il governo a mobilitarsi per prestare aiuto ai cittadini della zona dove si è verificato l’incidente e per circoscrivere il prima possibile il fronte dell’incendio. Testimoni oculari confermano che il carburante è cominciato a zampillare dall’oleodotto intorno alle 17 locali, mentre lo scoppio è avvenuto due ore dopo. Allorché circa un migliaio di persone era accorso sul posto con ogni tipo di recipiente per raccogliere la benzina. Versione ribadita dalla stessa Pemex, compagnia petrolifera statale: la detonazione nell’oleodotto Tuxpan-Tula sarebbe stata provocata dall’incauta manipolazione della conduttura per sottrarne illegalmente il combustibile.