Band romana Inna Cantina Sound, aggrediti da neofascisti dopo lo show

Un gruppo reggae, gli Inna Cantina Sound, l'altro giorno alla fine del loro concerto sono stati aggrediti da un gruppo neofascista
Inna Cantina Sound, band

I ragazzi degli Inna Cantina Sound,band romana che suona reggae sono stati aggrediti alla fine del loro show da un gruppo neofascista. 

Brutta storia quella degli Inna Cantina Sound, band reggae romana. La band alla fine del concerto a Bagnaia è stata aggredita da un gruppo neofascista. I motivi per cui sono stati attaccati riguardano i testi delle loro canzoni e il messaggio. L’aggressione è avvenuta alla fine del concerto mentre caricavano gli strumenti. Uno dei membri del gruppo dopo la lite è andato in ospedale per curarsi. La band fa sapere del brutto episodio attraverso Facebook. “È inammissibile – dicono – che nel 2019 succedano ancora episodi di violenza e fascismo contro chi esprime il suo pensiero attraverso la musica. L’aggressione fisica e verbale che abbiamo subito a fine concerto è un fatto grave che scegliamo di condividere e denunciare pubblicamente: alle due di notte a Bagnaia (Viterbo), mentre caricavamo gli strumenti dopo un bellissimo concerto, siamo stati accerchiati e insultati per i versi delle nostre canzoni da un gruppetto di neofascisti e uno di noi è finito al pronto soccorso per i pugni ricevuti”.

Aggressione agli Inna Cantina Sound, il supporto dei Fan tramite social

Gli Inna Cantina Sound nascono nel 2010 a Roma come band reggae. Il gruppo inizia a farsi conoscere nei licei romani e nelle manifestazioni,attraverso testi di denuncia sociale e riscontrando un sorprendente apprezzamento del pubblico giovanile. Un pubblico che li segue e li supporta in tutto e per tutto. Gli Inna Cantina Sound hanno condiviso il palco con i 99 Posse, Radici nel Cemento, Brusco, Junior Kellly e tanti altri. Il comunicato del grupo si conclude proprio con un ringraziamento da parte di coloro che li hanno appoggiati. “Ringraziamo l’organizzazione e tutte le persone che hanno ballato e cantato con noi – concludono – e che ora ci stanno scrivendo esprimendoci la loro solidarietà. Eravate in tanti, gente di cuore, ed è quella la migliore risposta che abbiamo già dato a tutto. L’Italia non sarà mai nera!”.

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