Un’inchiesta della Procura di Salerno potrebbe travolgere la magistratura della Calabria. Quindici togati, tra cui i Procuratori di Cosenza e Catanzaro, risulterebbero indagati per corruzione e favoreggiamento mafioso
Una tempesta giudiziaria sta per abbattersi sulla magistratura calabrese. Stando a quanto rivela in anteprima Ilfattoquotidiano, almeno 15 togati del distretto giudiziario della Calabria risulterebbero indagati dai colleghi della Procura di Salerno. I reati a loro contestati vanno dal favoreggiamento mafioso alla corruzione in atti giudiziari ed alla corruzione. I pm salernitani, competenti per il distretto di Catanzaro, stanno indagando dall’estate scorsa sulle base degli atti trasmessi dalla Procura di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri. A finire sotto inchiesta magistrati requirenti e giudicanti, anche con ruoli apicali, degli uffici di Catanzaro, Cosenza e Crotone. All’orizzonte, quindi, un autentico terremoto suscettibile di travolgere la magistratura calabrese se i pm salernitani dovessero richiedere il rinvio a giudizio.
Calabria, almeno 15 magistrati indagati tra cui i Procuratori della Repubblica di Cosenza e Catanzaro
Tra gli inquisiti spiccano il Procuratore di Cosenza, Mario Spagnuolo, indagato per corruzione e corruzione in atti giudiziari. Secondo l’ipotesi accusatoria, nel 2016 Spagnuolo avrebbe favorito l’indagato Giuseppe Tursi Prato in cambio del suo silenzio sul fratello. Tursi Prato, ex presidente della Asl di Cosenza, avrebbe favorito il fratello del magistrato per il suo trasferimento dal reparto di psichiatria dell’Asl di Cosenza al servizio territoriale. È indagato, infatti, il Procuratore aggiunto di Catanzaro, Vincenzo Luberto, che, invece, è accusato di rivelazione di segreto d’ufficio e abuso d’ufficio. Un fascicolo è stato aperto pure il Procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, per abuso d’ufficio.