Il 16 gennaio 2019, 4 soldati americani e 7 civili sono morti a seguito di un attacco suicida nella città di Manbij, nel nord-est della Siria, controllata dalle milizie arabo-curde sostenute dagli Usa. L’attentato è stato rivendicato dall’Isis poco dopo
In Siria, 4 soldati americani e 7 civili sono morti a seguito di un attacco suicida nella città di Manbij, Il 16 gennaio 2019.
La zona è controllata dalle milizie arabo-curde sostenute dagli Usa e l’attentato è stato rivendicato dall’Isis poco tempo dopo.
Secondo quanto riportato dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, l’attacco è avvenuto di fronte ad un ristorante nel centro della città, vicino al quale si trovavano alcuni soldati della coalizione internazionale.
“Un attacco suicida ha colpito una pattuglia della coalizione internazionale a Manbij”, ha spiegato l’agenzia di stampa del Califfato, Amaq.
L’attacco è avvenuto in una zona della Siria ancora in mano alle Forze democratiche siriane, l’alleanza curdo-araba appoggiata dagli Usa e osteggiata dalla Turchia, che considera i curdi dei “terroristi”.
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Siria, attacco suicida a Manbij: morti 4 soldati americani. Il ritiro delle forze Usa
La città di Manbij in particolare è stata al centro di un duro braccio di ferro tra Ankara e Damasco.
Il presidente turco Erdogan, dopo l’annuncio del ritiro delle truppe americane, aveva minacciato di attaccare al più presto possibile i curdi. Tuttavia, ha dovuto desistere.
I miliziani delle FDS, per evitare un attacco, hanno chiesto aiuto al presidente Assad, invitando le truppe siriane ad entrare nel loro territorio in cambio di protezione.
Nel frattempo, le Forze democratiche siriane, guidate dai curdi del Pyd-Ypg, si sono dette favorevoli alla creazione di una zona cuscinetto al confine tra Siria e Turchia, come suggerito dal Segretario di Stato americano Mike Pompeo nel corso del suo tour in Medio Oriente.
L’idea, apprezzata dal presidente turco che ha cercato di imporre le proprie condizioni per la creazione della buffer zone al confine.
L’attacco del 16 gennaio a Minbij smentisce ancora una volta le dichiarazioni del presiedente americano Trump secondo cui l’Isis in Siria è stato sconfitto. Proprio questa teoria è alla base del ritiro delle truppe americane dal paese mediorientale.
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