HomeJuncker, l’ammissione sull’austerità: “una misura forse un po’ avventata”
Juncker, l’ammissione sull’austerità: “una misura forse un po’ avventata”
L’ammissione del Presidente della Commissione Europea Juncker, nel discorso tenuto in occasione dei 20 anni dell’euro: “messa in atto un’austerità avventata”
In occasione dei 20 anni dell‘euro, durante il suo discorso, è arrivata l’ammissione di Juncker a proposito dell‘austerità, giudicata “una misura forse un po’ avventata.”
Il presidente della Commissione Ue ha criticato le politiche di austerità imposte ad alcuni paesi membri durante la crisi economica scoppiata nel 2008.
“Durante la crisi dei debiti sovrani, – ha spiegato Juncker – la più grave dell’eurozona, è stata messa in atto un’austerità avventata”, dando “troppo influenza al Fondo monetario internazionale”.
I Paesi dell’area euro inoltre, hanno mostrato “poca solidarietà nei confronti della Grecia“.
Queste le parole di Juncker, per certi versi sorprendenti, che hanno colto di sorpresa i presenti.
“Ci sono state forti critiche – ha continuato Juncker – nei confronti delle politiche della zona euro, sono critiche che prendo personalmente perché all’epoca ero presidente dell’Eurogruppo durante la principale crisi economico finanziaria. Sì, c’è stata l’austerità, c’è stata una austerità, forse un po’ avventata, ma non certo perché volevamo colpire chi lavora o chi è disoccupato. Le riforme strutturali continuano a essere fondamentali”.
Juncker, l’ammissione sull’austerità. Poca solidarietà alla Grecia
“Mi rammarico di aver dato troppa importanza all’influenza dell’Fmi. All’inizio della crisi molti di noi pensavano che avremmo potuto resistere senza l’ingerenza dell’Fmi, ma se la California è in difficoltà gli Usa non si rivolgono al Fondo monetario. Noi avremmo dovuto fare altrettanto”, ha spiegato Juncker.
Nel corso del suo discorso, il Presidente della Commissione Europea si è soffermato anche sulla Grecia,
“Mi sono sempre rammaricato – ha affermato – di una mancanza di solidarietà nei confronti della Grecia, non siamo stati sufficientemente solidali con il governo di Atene. Ma mi compiaccio di constatare che Grecia e Portogallo hanno trovato, se non un posto al sole, un posto tra le antiche democrazie”.
Infine Juncker ha concluso, a proposito della crisi di Atene: “abbiamo insultato i greci”.
Il riferimento è alle accuse di diversi Stati nei confronti delle scelte operate dal governo greco prima della crisi.
Un mea culpa che arriva sei mesi dopo l’uscita della Grecia dal programma di aiuti per alleggerire il debito pubblico del paese, in crisi da otto anni.