In seguito alle di gravissime affermazioni razziste, il Cold Spring Harbor Laboratory (CSHL) ha deciso di togliere i titoli onorifici al biologo James Dewey Watson, premio Nobel e considerato uno dei ‘padri’ del DNA
Il Cold Spring Harbor Laboratory (CSHL) ha deciso di togliere al biologo i titoli onorifici.
La decisione, dopo le gravi frasi razziste pronunciate da Watson, premio Nobel e ‘padre’ del DNA.
“Chancellor Emeritus, Oliver R. Grace Professor Emeritus, and Honorary Trustee” sono i titoli ritirati.
Il biologo britannico 90nne ha vinto il Premio Nobel per la Medicina nel 1962 per aver scoperto assieme ad alcuni colleghi la struttura a doppia elica del DNA.
Watson, che era recidivo, in un recente documentario targato Pbs ha affermato che i neri hanno uno quoziente intellettivo inferiore a quello dei bianchi per ragioni genetiche.
Lo scorso 2 gennaio infatti, la PBS ha mandato in onda il documentario “American Masters: Decoding Watson” con un’intervista allo studioso che si è soffermato sul tema dell’etnia e della genetica.
Watson ha dichiarato che i neri avrebbero un quoziente intellettivo (QI) medio inferiore a quello dei bianchi, e che ci sarebbero prove genetiche al riguardo.
“Esisterebbero differenze genetiche che determinerebbero un notevole divario” tra i due ceppi etnici sul piano del “quoziente intellettivo”, ha affermato.
James Watson, il ‘padre’ del DNA, ha perso i titoli onorifici per frasi razziste. Il duro comunicato del CSHL
Il Cold Spring Harbor Laboratory ha preso nettamente le distanze dalle frasi razziste di James Watson e dalle sue affermazioni sul DNA attraverso un comunicato molto duro.
Il CSHL ha giudicato le parole del biologo infondate, spericolate, riprovevoli e naturalmente del tutto personali.
Il consiglio del laboratorio ha inoltre deciso di revocare anche i titoli di “Chancellor Emeritus, Oliver R. Grace Professor Emeritus, and Honorary Trustee”.
Resta il rispetto per l’importanza del lavoro condotto, ma questo non ha nulla a che vedere con l’uso della scienza per corroborare il pregiudizio, come riportato fermamente nello stesso comunicato.
La dichiarazione del biologo, immediatamente accolta con disapprovazione dalla comunità scientifica, risulta inoltre non essere la prima.
Anche in passato infatti, Watson si era lanciato in diverse affermazioni razziste.
Già nel 2007 il suo laboratorio gli revocò tutti i doveri amministrativi e lo status di cancelliere. Mantenne però il suo studiolo e continuò a lavorarci, dopo aver ritrattato e chiesto scusa.
Il figlio di James Watson, Rufus, ha difeso il padre dichiarato ai media: “Mio padre è stato subito dipinto come bigotto e razzista, ma ritengo ridicole tali accuse. Ha semplicemente condiviso quello che è emerso dalle sue ricerche nel campo della genetica.
Mio padre ha trascorso quasi tutta la vita in laboratorio e ogni sua parola si basa solo sulle evidenze scientifiche raccolte in oltre sessant’anni di attività. Il mondo accademico gli deve rispetto”.
James Watson, the man behind the double helix, confronts his complex legacy during @PBSAmerMasters' Decoding Watson tonight at 10/9c. pic.twitter.com/1ouPlZHLqf
— PBS (@PBS) January 2, 2019