Ischia, migliaia di gamberetti morti sulla spiaggia: “Non li mangiate”

Ischia, migliaia di gamberetti morti sulla spiaggia: "Non li mangiate"
Spiaggia (torange.biz)

Il ritrovamento sul litorale di Ischia di migliaia di gamberetti morti sulla spiaggia, mistero sulle cause. La guardia costiera avverte: “Attenzione, vietato mangiarli!”

Scoperti ieri mattina dalla Guardia Costiera nella baia di San Montano a Lacco Ameno, sul litorale, migliaia di gamberetti morti sulla spiaggia ad Ischia.

La notizia arriva una settimana dopo quella riguardante il capidoglio morto, ancora ad Ischia, dopo aver ingerito una gran quantità di plastica e un filo di nylon lungo 8 metri.

Il mistero avvolge il ritrovamento di un insolito tappeto rosa sul litorale sabbioso ischitano; sulle cause indagano la Guardia Costiera, diretta dal Tenente di Vascello Andrea Meloni e l’equipe della stazione Anton Dohrn.

Intanto arriva l’appello della Guardia Costiera che intima di non mangiare i gamberetti, “non essendo note le cause della morte”, come sottolinea il Comandante Andrea Meloni.

La stessa Guarda Costiera ha cinturato l’area interessata e suggerito quindi, a quanti si erano recati in zona armati di paletta e secchielli, di non toccare i crostacei per motivi precauzionali.

Ischia, migliaia di gamberetti morti sulla spiaggia: le analisi scientifiche

I militari ed i biologi della Stazione zoologica Anton Dohrn hanno prelevato campioni di gamberi dalla spiaggia e avviato le analisi scientifiche.

Le risposte certe a proposito della morte dei gamberetti sulla spiaggia di Ischia potranno arrivare, ma solo nei prossimi giorni.

Intanto però si fanno largo le prime ipotesi sul fenomeno che avrebbe coinvolto migliaia di esemplari di krill mediterraneo, il cui nome scientifico è Meganictyphanes norvegica.

Le cause potrebbero essere anche del tutto naturali: infatti, risalendo di notte dai profondi canyon sottomarini, i banchi di gamberetti incappano talvolta in forti correnti che rischiano di far perdere la ‘bussola’.

Un fenomeno già accaduto e rilevato più volte nella baia dei Maronti, sempre sull’isola d’Ischia, e assai comune nello Stretto di Messina.

Proprio davanti alla baia di San Montano, di fatti, si aprono alcune ‘testate’ nel gigantesco canyon sottomarino di Cuma.

Potrebbe essere questa dunque l’ipotesi più accreditata, anche se non si escludono altre cause, tra cui l’inquinamento.

Sarà soltanto l’esito degli esami sui campionamenti a far luce sull’accaduto.

Fonte video: RepTV

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