Calderoli, 18 mesi di condanna: insultò Kyenge chiamandola “orango”

Roberto Calderoli Kyenge
Roberto Calderoli a Torino nel 2013 [Autore: Fabio Visconti]
Calderoli paragonò Kyenge a un orango: oggi arriva il verdetto di primo grado, con una condanna a 18 mesi. A stabilirlo è il Tribunale di Bergamo, che riconosce l’aggravante razziale

 

Un anno e sei mesi per Roberto Calderoli: questa la condanna per aver insultato Kyenge chiamandola “orango“. È accaduto nel 2013, quando Kashetu Kyenge, conosciuta anche on il nome di Cécile, era ministro dell’Integrazione del governo Letta. A insultarla fu il senatore della Lega Calderoli, che alla festa di partito a Treviglio, davanti a 1500 persone, disse: “quando vedo Kyenge penso a un orango”. L’accusa fu di diffamazione, alla quale oggi si è aggiunta anche l’aggravante razziale. Indagarono sulla vicenda i pm di Bergamo Gianluigi Dettori e Maria Cristina Rota, già a partire dai giorni successivi. A nulla valsero le scuse di Calderoli, che si scusò con il ministro regalandole un mazzo di fiori: ormai il caso era approdato in Tribunale. Durante il processo, che subì numerosi rinvii e rallentamenti, il pm chiese una condanna di 2 anni per il senatore leghista. Oggi il collegio presieduto da Antonella Bertoja ha stabilito 18 mesi per la sentenza di primo grado.

Condanna a 18 mesi per Calderoli: l’esultanza di Kyenge

Il senatore leghista Roberto Calderoli ha ricevuto una condanna a 18 mesi per un’offesa rivolta all’ex ministro ed europarlamentare Cécile Kyenge: l’aveva paragonata a un orango. La soddisfazione dell’ex ministro non si è fatta attendere: come si legge da un post inserito sulla sua pagina Facebook, Kyenge è grata al Tribunale di Bergamo per la sentenza emessa. “Abbiamo vinto un’altra volta. Evviva evviva evviva. Il razzismo la paga cara: Roberto Calderoli condannato in primo grado ad un anno e sei mesi per avermi rivolto insulti razzisti”, queste le sue parole.

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