L’Interpol ha posto termine alla lunga latitanza di Cesare Battisti. Gli agenti o hanno catturato a Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia
E’ terminata la lunga latitanza di Cesare Battisti, condannato in via definitiva in contumacia all’ergastolo per la partecipazione a 4 omicidi. E’ stato catturato da una squadra speciale dell‘Interpol, rinforzata da agenti italiani, a Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia. Al momento dell’arresto era camuffato con baffi e barba finti. Fin da quando aveva fatto perdere le tracce si erano rincorse voci che lo volevano già rifugiatosi in Bolivia dove poteva contare su solide amicizie anche al più alto livello istituzionale. Arriva così al capolinea la lunga fuga dell’ex membro dei Proletari armati per il comunismo che, prima di approdare in Brasile, aveva trovato riparo in Francia che per anni ha accolto tanti ex protagonisti di sinistra degli anni di piombo in virtù del c.d. “Lodo Mitterand“: il diritto d’asilo in cambio del ripudio della lotta armata.
Cesare Battisti catturato in Bolivia: la soddisfazione delle Istituzioni
Avviato l’iter per l’estradizione di Battisti dalla Bolivia in Brasile. Già in giornata dovrebbe essere consegnato alle autorità brasiliane che non si opporranno alla richiesta di estradizione in Italia. Appena è stata battuta dalle agenzie la notizia della sua cattura, immediatamente si sono succedute le dichiarazioni di giubilo del mondo istituzionale italiano. L’Ambasciatore in Brasile, Antonio Bernardini, ha twittato: ” Battisti è stato preso! La democrazia è più forte del terrorismo “. Il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, invece, ha rivolto un pensiero ai familiari delle 4 vittime di Battisti chiosando “Giustizia è fatta! “. Non poteva mancare il tweet di Salvini: ” Battisti è un delinquente che non merita una comoda vita in spiaggia ma di finire i suoi giorni di galera “. Il tutto corredato da una foto di Battisti con sovrimpresso quello che è diventato un sorta di mantra del leader leghista ” La pacchia è finita! “.