Di Maio ottimista: “Siamo alle soglie di un nuovo boom economico”

Luigi Di Maio
Luigi Di Maio nel 2017 [Autore: Mattia Luigi Nappi]
Urla al miracolo il ministro del Lavoro Luigi Di Maio. Ha infatti dichiarato che “siamo alle soglie di un nuovo boom economico”, intervenendo agli Stati generali dei Consulenti del lavoro

 

Siamo alle soglie di un nuovo boom economico“: così è intervenuto Luigi di Maio agli Stati generali dei Consulenti del lavoro, manifestando ottimismo in merito all’operato del governo. Il ministro del lavoro prevede un ritorno alle condizioni economiche degli anni Sessanta, gli anni del miracolo economico italiano. Le sue parole viaggiano in controtendenza con i recenti dati Istat, che mostrano un crollo della produzione industriale del -2,6 % rispetto al 2017.

l’Italia si starebbe avvicinando a una nuova recessione economica, volendo guardare unicamente ai numeri. Ma il vicepremier non ci sta e ripone la sua fiducia nell’innovazione tecnologica. Ha affermato che: “Negli anni Sessanta avemmo le autostrade, ora dobbiamo lavorare alla creazione delle autostrade digitali”. Il “nuovo boom economico” a cui auspica Di Maio sarebbe il risultato dell’impegno del governo, che sintetizza così: “Quello che vogliamo realizzare per l’Italia passa da una visione per i prossimi 10 anni”. Ancora, secondo il ministro, sarebbe il lavoro la sfida più importante di questi anni. Sull’innovazione aggiunge che “l’Italia deve essere in prima linea in questa fase di trasformazione”, diventando una “smart nation”.

“Boom economico”: Di Maio contro sindacalisti e Tito Boeri

In occasione degli Stati generali dei Consulenti del lavoro, Luigi Di Maio ha parlato del futuro dell’Italia: secondo le sue parole “siamo alle soglie di un nuovo boom economico“. L’intervento del ministro è continuato promettendo ancora i tagli agli stipendi ai sindacalisti: “le ingiustizie di questi anni vanno rimesse a posto”. Ha poi ribadito la disposizione di sgravi per le imprese che assumeranno i cittadini che percepiscono il reddito di cittadinanza. Ancora, Di Maio ha sparato a zero su Tito Boeri, presidente dell’Inps, attaccato più volte dai vertici del governo per aver contraddetto le loro stime, mostrando dati differenti. “Serve più pluralità nell’Inps, anche coinvolgendo le categorie professionali e questo consentirà di rilanciare l’istituto, superando il concetto di un uomo solo al comando”, queste le sue parole.

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