Un capodoglio morto a largo di Ischia ha rivelato una verità preoccupante. Nel suo stomaco, infatti, erano presenti buste di plastica e un filo di nylon lungo 8 metri
Il mare di Ischia ha restituito la carcassa di un capodoglio, morto a causa della plastica e del nylon rinvenuti nel suo stomaco. Si tratta dell’ennesima vittima dell’inquinamento delle falde acquifere. Una schiera di animali marini, infatti, perde la vita ogni giorno a causa della plastica sversata in acqua. Alcuni restano incastrati, morendo di stenti perché impossibilitati a muoversi, altri ingeriscono sostanze tossiche o muoiono per le ferite. Posate in plastica, contenitori, bastoncini, cannucce e buste diventano armi di devastazione per l’ecosistema marino.
Su Facebook, Marevivo Onlus definisce il ritrovamento del capodoglio come “ennesimo messaggio chiaro, inequivocabile, che non possiamo più ignorare: gli animali marini che abitano le nostre acque sono a rischio e dobbiamo fare qualcosa adesso!”.
Capodoglio morto a Ischia: recupero e indagini
Ritrovato a largo di Ischia, un capodoglio morto ha destato preoccupazione per le cause del suo decesso: l’animale ha ingerito plastica e nylon. Dopo l’avvistamento del cetaceo, datato allo scorso 24 dicembre, sono iniziate le operazioni di recupero, complesse a causa della sua mole. A condurre le operazioni sono intervenuti diversi enti, tra cui la stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli, l’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno e la Capitaneria di Porto di Forio.
A questi si aggiunge l’impegno del Comune di Forio, l’Asl Napoli 2 Nord, le Università di Padova, Torino e Federico II di Napoli, con i subacquei specializzati di “Acquavet”.
Le indagini sono partite grazie alla collaborazione di Circomare Ischia e del personale della stazione Anton Dohrn di Napoli. Da queste è emerso il quadro della vicenda: il capodoglio ha ingerito 8 metri di filo di nylon e diverse buste di plastica, scambiate forse per dei pesci.
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Aveva lo stomaco pieno di #plastica e nylon il capodoglio spiaggiato sul litorale di #Ischia la mattina del 24 dicembre. Gli #animali marini che abitano le nostre acque sono a rischio e dobbiamo fare qualcosa adesso!#7gennaio #inquinamento pic.twitter.com/wFcXpWZAuu
— Marevivo Onlus (@MarevivoOnlus) January 7, 2019