Si discute molto in Italia dell’ambiente e del caso delle trivelle nel Mar Ionio. Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha precisato: “Non ho mai firmato autorizzazioni a trivellare il nostro Paese e i nostri mari e mai lo farò”
Sta diventando un vero e proprio caso il via libera alle trivellazioni nel Mar Ionio, dopo la denuncia dei verdi inerente all’autorizzazione firmata dal Ministro per lo Sviluppo economico Luigi di Maio e pubblicata sul Buig.
Sergio Costa, Ministro dell’Ambiente, si è espresso sul tema delle trivelle nello Ionio.
Attraverso la pagina Facebook, ha spiegato: “Da quando sono ministro non ho mai firmato autorizzazioni a trivellare il nostro Paese e i nostri mari e mai lo farò”
“Non sono diventato ministro dell’Ambiente – ha proseguito Costa – per riportare l’Italia al Medioevo economico e ambientale. Anche se arrivasse un parere positivo della commissione Via, non sarebbe automaticamente una autorizzazione”.
Infine la conclusione del Ministro: “I permessi in questi giorni dal Mise sono purtroppo il compimento amministrativo obbligato di un sì dato dal ministero dell’Ambiente del precedente governo, cioè di quella cosiddetta sinistra amica dell’ambiente.
Noi siamo il governo del cambiamento e siamo uniti nei nostri obiettivi. Siamo e resteremo contro le trivelle. Quello che potevamo bloccare lo abbiamo bloccato.
Siamo per un’economia differente, per la tutela dei territori e per il loro ascolto.
Anche per questo incontrerò personalmente i comitati No triv di tutta Italia. Per lavorare insieme a norme partecipate, inclusive e che portino la soluzione che tutti aspettiamo da anni”.
Trivelle mar Ionio: le reazioni
Sul tema dell’ambiente riguardo le trivelle nel Mar Ionio sono arrivati ulteriori commenti.
Il sottosegretario al Mise Davide Crippa del M5s afferma che “è stato avviato l’iter di rigetto per sette permessi di ricerca del petrolio in Adriatico e nel Canale di Sicilia”.
Inoltre, aggiunge: “Lasciando da parte inutili e sterili polemiche, sono più che disponibile a incontrare le associazioni convinto che un lavoro a più mani ci possa permettere di fermare nel modo più celere queste trivellazioni”.
Anche Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, si è espresso sulla vicenda, affermando: “Avrebbero potuto bloccare nel programma di governo e quindi nella legge finanziaria tutte le ricerche petrolifere in Italia, come avevamo sempre detto di voler fare.
La mia solidarietà affettuosa a tutti i militanti del Movimento 5 Stelle della Puglia che purtroppo avevano creduto alle affermazioni su Ilva, Tap, trivellazioni e su tante altre cose che si stanno svelando speranze deluse per sempre”.
“La Regione Puglia – ha concluso Emiliano – non farà un diverso trattamento al governo Conte rispetto ai governi precedenti, non siamo persone che fanno due pesi e due misure a seconda delle convenienze.