La Germania potrebbe introdurre una tassa per le moschee per finanziarne le attività e i luoghi di culto. La proposta riguarderebbe un’imposta sul reddito come accade già per la chiesa cattolica e quella protestante
Le tre forze della grande coalizione al Governo, la CDU della cancelliera Merkel, il CSU e l’SPD sarebbero d’accordo sull’introduzione, in Germania, di una tassa per le moschee.
Il Fisco impone una tassa sul reddito pari circa al 10% sulla chiesa locale.
La medesima tassazione è applicata anche alla maggior parte dei protestanti.
Le entrate derivanti da questa tassa sono poi usate dal Governo tedesco per finanziare i cimiteri e i lavori in comunità.
Fino a fine 2018, i musulmani praticanti sono stati esclusi da questa tassa ma ora la situazione, ritenuta da alcuni di forte disparità rispetto ai praticanti delle altre religioni, potrebbe cambiare.
Secondo i promotori della tassa, tale imposta servirebbe a promuovere le moschee in cui si insegna una visione moderata dell’Islam.
In secondo luogo, dovrebbe servire a ridurre gli investimenti di ricchi donatori che sostengono interpretazioni più radicali della religione.
Rendere trasparenti i contributi finanziari che i governi stranieri destinano alla creazione di moschee e al sostegno delle comunità musulmane in Germania sarebbe la volontà del Governo tedesco.
Secondo quanto evinto da alcune statistiche, la maggioranza dei musulmani tedeschi sono considerati parte del movimento salafita sostenuto, anche finanziariamente, dall’Arabia Saudita.
Al “Washington Post”, Thorsten Frei, vicepresidente del Partito della Merkel, ha affermato che: “Oltre al Qatar e agli Emirati Arabi Uniti il paese che ci preoccupa di più nel Golfo è l’Arabia Saudita”.
“Dobbiamo assicurarci che l’Islam si emancipi dalle influenze straniere in Germania”, ha proseguito.
Le agenzie di intelligence tedesche, già da qualche anno parlano del denaro proveniente dai paesi arabi del Golfo.
Nello specifico, questo verrebbe utilizzato per radicalizzare una parte di rifugiati arrivati in Germania nel corso degli anni.
Tuttavia, si sono sollevate contestazioni a proposito di questa misura; molti musulmani infatti già destinerebbero il 2,5% del reddito alle persone bisognose.
Questi contributi però, pare, non sono monitorati.
Inoltre, alcuni rappresentanti delle comunità musulmane sostengono che la gran parte dei loro fondi proviene da donazioni interne alla Germania e non da Paesi stranieri.
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