Violenza negli stadi, arriva l’agente infiltrato

(Fonte: spazionapoli.it)

Dopo il tragico turno di Santo Stefano fioccano le proposte per debellare la violenza calcistica. Sul tavolo del Ministro dell’Interno Salvini anche la possibilità di avvalersi di agenti infiltrati nelle curve

Dopo l’ultima tragedia che ha funestato il mondo del calcio, la morte dell’ultrà Daniele Belardinelli, si sono susseguite le dichiarazioni di esponenti politici e calcistici sulle misure da implementare per debellare la violenza negli stadi. La proposta della chiusura degli stadi non ha incontrato il favore degli addetti ai lavori. La considerano inefficace e soprattutto una punizione della parte sana, che è la stragrande maggioranza, del tifo calcistico. Contro la chiusura degli stadi si è schierato anche il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, noto tifoso milanista. E  rimanendo sempre nell’ambiente milanista, il tecnico Rino Gattuso si è appellato ai tifosi sani invitandoli a tacitare gli ululati ed i cori di discriminazione territoriale. Insomma è un vero pullulare di proposte e soluzioni perché ormai il fenomeno ha raggiunto un livello parossistico e quindi non più sostenibile.

Violenza negli stadi, l’agente infiltrato puo’ essere la soluzione?

Ecco che allora al vaglio degli esperti del Ministero dell’Interno la possibilità di arruolare agenti da infiltrare nelle curve, abituale prassi nel contrasto alle organizzazioni criminali. In effetti, dietro la parvenza del tifo calcistico si nasconde la brama dei capi-ultrà  di sedersi alla ricca mensa de calcio. E pur di compartecipare agli introiti che genera il calcio-business gli ultrà si servono della leva della violenza fisica e verbale per piegare la volontà dei club. Ragion per  cui l’utilizzo dell’agente provocatore potrebbe essere lo strumento per liberare le società dal giogo del ricatto degli ultrà che li tengono in scacco dietro la minaccia di disordini allo stadio. Di qui quel perverso scambio tra biglietti da rivendere e la gestione del merchandising fuori e  dentro lo stadio in cambio dalla “pace” nelle curve. Un legame che può essere spezzato, evidentemente, solo grazie all’ausilio di un agente infiltrato.

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