Donald Trump minaccia la chiusura del confine meridionale con il Messico se non arriveranno i fondi per realizzare il muro. Un tema di scontro con i Democratici che ha portato allo shutdown
Il Presidente americano Trump torna a minacciare la chiusura del confine con il Messico, nel caso in cui non arrivino i fondi per la costruzione del muro.
Dito puntato contro i democratici che sarebbero la causa dello shutdown, lo “spegnimento” che si verifica quando nel Congresso non c’è accordo sull’approvazione dei finanziamenti ai vari dipartimenti.
Una mancanza di fondi per le spese del Governo federale, quindi.
“Saremo costretti a chiudere il confine meridionale completamente se i democratici ostruzionisti non ci daranno i soldi per finire il Muro e anche cambiare le ridicole leggi sull’immigrazione che il nostro Paese si è accollato”, ha affermato Trump.
“Difficile da credere che ci fosse un Congresso e un Presidente che approverebbero!”.
Usa, Trump: “Senza fondi sul muro, chiuderemo il confine con Messico”: lo shutdown
Una minaccia poco velata e la colpa addossata ai Democratici; lo shutdown americano sembra quindi destinato a continuare, almeno parzialmente, anche per il 2019.
Nei giorni scorsi sembrava che fosse possibile raggiungere un accordo per evitare questo scenario, ma così non è stato.
Se il Congresso avesse fornito i miliardi necessari per la costruzione del muro al confine con il Messico, necessario secondo Trump per combattere l’immigrazione clandestina, lo shutdown si sarebbe interrotto.
Il 21 dicembre lo scontro tra l’Amministrazione e l’opposizione è culminata con il temuto shutdown.
Sono quindi mancati i finanziamenti per un quarto delle agenzie federali, comprese quelle che gestiscono la sicurezza interna, le forze dell’ordine, la raccolta delle tasse.
I trasporti e i parchi nazionali che resteranno aperti durante le festività natalizie senza personale.
Nella storia degli Stati Uniti questa “paralisi amministrativa” è scattata nel 1980, nel 1990, nel 1995, nel 1996, nel 2013 e nel 2018.