Apple-Qualcomm: Dopo le due sentenze a favore della Qualcomm, arriva la reazione dell’azienda di Cupertino
Continua a colpi di carte bollate la contesa che vede contrapposti due giganti dell’high tech, da una parte l‘Apple di Cupertino, azienda fondata da Steve Jobs ed il mai citato Steve Wozniak, e dall’altra Qualcomm, tra i leader mondiali nella produzione di chip e semicondotturi. Negli ultimi tempi è proprio il colosso di San Diego, la Qualcomm, ad aver messo a segno due importanti colpi che, tuttavia, non hanno costretto sulla difensiva i concorrenti di Cupertino. ll 10 dicembre scorso, infatti, una corte cinese ha decretato la messa al bando degli ultimi modelli della Apple per violazione di alcuni brevetti della Qualcomm, ex fornitrice dell’azienda di Cupertino. A stretto giro è arrivata la sentenza del Tribunale di Monaco di Baviera che ha imposto il ritiro dal mercato della Repubblica federale tedesca degli smartphone incriminati della Apple. Sentenza contro la quale l’azienda guidata da Tim Cook ha già preannunciato ricorso.
Apple-Qualcomm, l’azienda di Cupertino ritira in Germania gli smartphone
La reazione della Apple è stata finora diversificata: se in Germania, oltre al ricorso, ha ritirato dagli store tedeschi gli smartphone incriminati, non ha fatto la stessa cosa in Cina dal momento che il mercato cinese, essendo il più grande del mondo, è molto più redditizio. Una scelta che ha indispettito i vertici della Qualcomm che accusano quelli della Apple di non ottemperare deliberatamente a quanto disposto dalla sentenza del tribunale cinese e non prendono in considerazione, pertanto, alternative rispetto al blocco delle vendite degli smartphone brandizzati Apple. Una contesa che conta una cinquantina di procedimenti giudiziari in sei diversi paesi e che ha il suo punto dirimente nella violazione di alcuni brevetti della Qualcomm da parte della Apple la quale replica accusando la controparte di sfruttare la posizione dominante nel mercato per imporre tariffe non dovute. Tuttavia la battaglia giudiziaria non ha avuto finora ricadute negative sulle vendite di entrambe le aziende, eppure la sensazione è che la contesa molto probabilmente si risolverà più che in un’aula di tribunale con un accordo extra-giudiziale che salvaguardi gli interessi dei due contendenti.