Russia, Turchia e Iran hanno raggiunto un accordo sulla formazione di una commissione che scriverà la nuova Costituzione Siriana e favorirà le condizioni di pace del Paese
ll 18 dicembre 2018 Russia, Turchia e Iran hanno respinto la proposta avanzata delle Nazioni Unite tesa a modificare la composizione del comitato il cui fine sarebbe redigere una nuova Costituzione per la Siria.
Il lavoro della commissione, composta da 150 membri, è fondamentale affinché la Siria possa andare a nuove elezioni nel 2019 e raggiungere un accordo di pace che possa permettere ai tanti profughi siriani di fare ritorno nel proprio Paese.
A Ginevra, le conclusioni di un nuovo accordo raggiunto sulla formazione della commissione sono state inviate a Staffan De Mistura, l’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, affinché siano approvate.
Firmato dal Ministro degli Esteri turco, Mevlüt Çavuşoğlu, dal suo omologo russo Sergei Lavrov e iraniano Javad Zarif, l’accordo di Ginevra sottolinea come l’Occidente abbia perso ormai il controllo della crisi Siriana e come le redini siano state prese dai membri del cosiddetto ‘gruppo di Astana’.
L’ONU ha fatto sapere che i cinque nomi proposti da De Mistura affinché fossero aggiunti alla lista per costruire un comitato che fosse credibile ed equilibrato, sono stati rifiutati dalla Russia.
Secondo l’opposizione siriana, il comitato proposto da Russia, Turchia e Iran tutelerà la figura del Presidente Assad e non è politicamente equilibrato.
Le vicende legate alla costruzione del comitato costituzionale sono controverse e risentono dei conflitti interni.
Il presidente Bashar al-Assad vuole che la commissione, composta da sostenitori del governo, membri dell’opposizione e da un gruppo neutrale della società civile che dovrebbe bilanciare gli interessi delle altre parti politicamente schierate, si riunisca a Damasco.
Quest’opzione è stata respinta dall’opposizione.
I passi avanti fatti tra l’ONU e il ‘gruppo di Astana’ rappresentano un importante risultato anche per De Mistura, spesso accusato di non aver fatto abbastanza rispetto alla situazione Siriana; l’inviato speciale in ogni caso rinuncerà al ruolo entro la fine dell’anno.
Intanto Çavuşoğlu, ministro degli esteri turco, si è detto favorevole ad accettare che Assad continui ad essere Presidente della Siria se vincerà le prossime elezioni.
La Turchia, insieme all’Arabia Saudita, nel corso della guerra aveva sostenuto le forze ribelli.
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