George Soros è la nuova persona dell’anno per il Financial Times: a premiarlo, la sua azione filantropica e ciò che rappresenta
Il ‘Financial Times‘ ha scelto George Soros come persona dell’anno. Tra i motivi dichiarati nell’articolo dedicato spicca la sua azione volta una società aperta e alla difesa della democrazia liberale.
Il noto quotidiano finanziario britannico ogni anno sceglie una personalità di spicco per gli obiettivi raggiunti e per l’influenza esercitata sulla società. Quest’anno la nomina va a George Soros, miliardario e filantropo ungherese naturalizzato americano, di 88 anni. Bersaglio dei movimenti di estrama destra, dei complottismi e dei populismi, l’uomo si è guadagnato la fiducia del ‘Financial Times’.
La scelta è così spiegata: “è un difensore della democrazia liberale e di una società aperta. Sono le idee che hanno trionfato durante la Guerra Fredda. Oggi sono sotto attacco da tutti i lati, dalla Russia di Vladimir Putin all’America di Donald Trump”. Da quel che si legge, quindi, Soros sarebbe stato premiato non solo per il suo impegno umanitario, ma per gli ideali che incarna.
Tra i riconoscimenti del ‘Financial Times’ emerge, infatti, anche l’impegno filantropico di Soros nella lotta contro il razzismo, l’autoritarismo e l’intelloreranza, che in Europa acquistano sempre più spazio.
La nuova persona dell’anno: chi è George Soros
George Soros è la nuova persona dell’anno per il ‘Financial Times‘. Nato nel 1930 in Ungheria da una famiglia di confessione ebraica, fu uno dei sopravvissuti alle persecuzioni antisemite della Seconda Guerra Mondiale. Il suo Paese, infatti, fu tra quelli più colpiti: oltre 500.000 ebrei persero la vita. A causa di un episodio controverso, l’opinione pubblica accusò Soros di aver favoreggiato il regime nazista. Dopo la guerra, la creazione di un fondo personale d’investimento gli fruttò il denaro che destinò in gran parte al finanziamento di attività e associazioni filantropiche. I suoi indirizzi politici gli hanno procurato le antipatie di tanti movimenti e personaggi, uno su tutti Donald Trump, che non ha gradito il supporto economico di Soros alla campagna elettorale di Hillary Clinton.